SISTEMAZIONE ALLOGGIATIVA DEI DIPENDENTI - SISMA 2016

L'art 35 della  L. 229/2016 obbliga le imprese affidatarie o esecutrici a comunicare la sistemazione alloggiativa dei lavoratori. Nella sezione SERVIZI- COMUNICAZIONI è disponibile il testo completo dell'informativa e la scheda da inviare.

 

FORMAZIONE RLS

L'Accordo integrativo provinciale siglato in data 19.12.18 estende l'obbligo di AGGIORNAMENTO ANNUALE di 4 ore, previsto dal D. Lgs.81/08, anche agli RLS delle aziende che occupano un numero di lavoratori inferiore a 15 unità. Nella sezione NORMATIVA è disponibile il testo dell'Accordo

 DIISOCIANATI - FORMAZIONE E RESTRIZIONI 

Con la pubblicazione del Regolamento UE n.1149/2020 sono state introdotte importanti restrizioni per quanto riguarda l'uso e l'immisione sul mercato di diisocianati. Per tutte le specifiche, Vi invitiamo a leggere il testo del Regolamento.

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Verrai aggiornato sulle normative, i corsi e tutte le novita' presenti nel sito...

Livello Strategico

L'Ente Comitato paritetico territoriale per la prevenzione infortuni, l'igiene e l'ambiente di lavoro per le attività di edilizia della provincia di Macerata, denominato "CPT Macerata" opera, nell’ambito delle proprie competenze e dei servizi erogati, nella massima trasparenza e nel rispetto pieno delle regole e dei dettami interni e di legge, divulgando nel modo più ampio i propri servizi e le proprie attività nell’azione formativa. L’Ente ritiene che investire nella formazione per tutti, e per tutto l'arco della vita, sia la maniera più utile, e più giusta, per puntare nelle capacità individuali di ciascuno. Ritiene inoltre che ciò sia possibile solo se sono davvero in tanti, nella società, nella politica, nell'economia, ad agire con la consapevolezza che la conoscenza è oggi la principale ricchezza a disposizione dell’uomo.
La Struttura ha stabilito i seguenti obiettivi:

  • Implementare l'offerta formativa integrata, costruendo sinergie tra i sistemi della formazione professionale e del lavoro;
  • Rendere fattibile l'opportunità alle imprese di ricevere e formare giovani funzionali agli effettivi fabbisogni produttivi;
  • Rendere fattibile la costruzione delle moderne competenze, che sono sempre più trasversali a tutti i mestieri: saper lavorare in gruppo, saper prendere decisioni, saper risolvere un problema, saper essere responsabili, saper relazionare con altri;
  • Migliorare i comportamenti individuali e collettivi di tutti gli attori del “Sistema” per il raggiungimento di migliori livelli formativi attraverso:
    • La definizione di regole precise e chiare, che siano vincolanti per tutti e definiscano il quadro comportamentale e relazionale di un Ente di Formazione;
    • L’analisi ed il monitoraggio dell’evoluzione del rapporto “Utente-Ente” e conseguente  revisione della proposta formativa;
    • Lo sviluppo di iniziative di formazione e di supporto per definire un nuovo punto di incontro tra offerta  e domanda di formazione;
    • La collaborazione e il confronto con i servizi sociali mediante incontri periodici (quadrimestrali), qualora vengano attivati percorsi formativi per soggetti appartenenti alle aree di svantaggio
  • Raggiungere il massimo dell’efficienza e dell’efficacia del servizio formativo attraverso:
    • Il miglioramento della comunicazione sia verso l’interno che verso l’esterno
    • L’arricchimento della professionalità dei docenti e del personale coinvolto
    • La definizione, la diffusione e la progressiva attuazione di una politica della Qualità

 

Livello organizzativo

SERVIZI FORMATIVI OFFERTI

Obbligo Formativo

  • Iniziative di sviluppo dell'insegnamento di tematiche per la prevenzione nell'ambito della formazione professionale per i mestieri dell'edilizia;
  • Iniziative di orientamento al lavoro;
  • Iniziative di informazione e di sostegno agli allievi circa la possibilità di passaggio fra i diversi sistemi di formazione e scolastici;
  • Organizzazione di attività di stage adeguata al percorso formativo intrapreso;
  • Un costante e periodico incontro con le famiglie dei corsisti con cadenza mensile per colloqui individuali e cadenza quadrimestrale con colloqui generali

Formazione Superiore e Continua:

  • Corsi di prevenzione per le persone preposte all'attuazione della normativa antinfortunistica;
  • Attuazione di interventi informativi e formativi in materia di sicurezza e salute per le maestranze edili, i Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, i Responsabili del Servizio di prevenzione e protezione nonché i Coordinatori per la sicurezza, Prevenzione Incendi e Pronto soccorso;
  • Promozione di iniziative per la diffusione anche nei luoghi di lavoro di materiale di propaganda sui temi della sicurezza e della salute;
  • Attività di formazione destinata a soggetti occupati, in CIG e mobilità, a disoccupati e ad apprendisti che abbiano assolto l’obbligo formativo;
  • Opportuni interventi nei luoghi di lavoro per favorire l'attuazione delle norme di legge sugli apprestamenti e le misure prevenzionali sull'igiene del lavoro, nonché sulle condizioni ambientali in genere, avvalendosi allo scopo di tecnici professionalmente qualificati;

RISORSE PROFESSIONALI
Il CPT si avvale della collaborazione di professionisti, selezionati in base alla competenza ed alla esperienza maturata. La Struttura, cosciente del ruolo primario svolto dalle risorse umane per il raggiungimento degli obiettivi pianificati e strategici nel medio e lungo termine, oltre che per il miglioramento continuo delle prestazioni e la soddisfazione dei beneficiari, adotta gli strumenti seguenti per coinvolgere e promuovere lo sviluppo delle risorse professionali:

  • Definizione di responsabilità, autorità e competenze;
  • Determinazione di obiettivi, individuali e/o di gruppo, con successiva verifica e valutazione dei risultati raggiunti a mezzo delle verifiche ispettive interne;
  • Comunicazione di obiettivi e strategie che si vuole perseguire con la diffusione dei piani di miglioramento;
  • Monitoraggio continuo della capacità di fornire servizi conformi al fine di eliminare verifiche ridondanti;
  • Coinvolgimento nella programmazione degli acquisti per l’ottimizzazione delle risorse.

RISORSE LOGISTICO-STRUMENTALI
Il CPT dispone di aule, laboratori attrezzati e risorse informatiche adeguate alle necessità dei servizi erogati

 

Livello Operativo
A coloro che presentano la domanda di partecipazione ai corsi, il CPT si impegna a:

  • consegnare la documentazione esplicitante le principali caratteristiche del corso, le modalità di accesso e di valutazione finale e il valore assunto in esito alla valutazione finale del titolo acquisito;
  • mettere a disposizione copia della presente Carta della Qualità che, in ogni caso, verrà consegnata a ciascun beneficiario all’avvio del proprio corso.

FATTORI DI QUALITA’
Il CPT individua gli elementi fondamentali che vengono periodicamente controllati ed alcuni standard di servizio che vengono garantiti.

Comunicazione dell’offerta
L’offerta formativa viene resa pubblica a tutti i potenziali beneficiari dei vari corsi utilizzando diversi mezzi di comunicazione di massa:

  • sito Internet
  • distribuzione materiale e schede illustrative
  • annunci sui quotidiani locali
  • manifesti murali e locandine

Fattori di qualità

Indicatori

Standard di qualità

Strumenti di verifica

Pubblicazione offerta

Tipologia mezzi utilizzati

Almeno 2 mezzi di comunicazione

Rilevazione dai documenti

Diffusione nel territorio

Numero comuni raggiunti

Copertura del 70% del territorio interessato

Rilevazione dai documenti

Presenza sito Internet

SI

SI

Connessione ad Internet

 

Progettazione del servizio
Il CTP progetta corsi di formazione coerentemente alla normativa vigente ed ai propri obiettivi strategici, prestando la massima attenzione all’analisi dei bisogni formativi del territorio e dei beneficiari. Nella realizzazione dei corsi viene data particolare attenzione alla attività pratica di cantiere. L’input progettuale deriva anche dalle segnalazioni riguardanti problemi della prevenzione, dell'igiene e delle condizioni ambientali nei cantieri e negli stabilimenti, che possono essere effettuate da ciascuna delle Organizzazioni rappresentate nell'Ente, dalle rappresentanze sindacali unitarie, dai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, dai datori di lavoro o dai lavoratori. Il processo di controllo della progettazione è finalizzato a garantire che i risultati della progettazione siano coerenti e soddisfino quanto definito con l’utente finale, in termini di specifiche di servizio, di erogazione e di controllo. La struttura individua due momenti all’interno della fase di progettazione:

  • progettazione esecutiva attraverso la quale si definiscono le specifiche di realizzazione e controllo dell’intero intervento;
  • progettazione di dettaglio attraverso la quale si definiscono le specifiche di erogazione e controllo di ciascuna azione formativa di cui un intervento formativo si compone.

Fattori di qualità

Indicatori

Standard di qualità

Strumenti di verifica

Rispondenza ai requisiti del territorio

Numero delle fonti esaminate

Almeno 3 istituzioni rappresentative esaminate

Rilevazione dai documenti

Attività pratica, se prevista dal corso

Ore di attività pratica su ore totali

Attività pratica non inferiore al 50% delle ore

Orario del corso

Stage, se previsto dal corso

Ore attività di stage su ore totali

Ore stage non inferiore al 20% del monte ore

Orario del corso

 

Erogazione del servizio
Il CPT effettua un monitoraggio continuo al fine di verificare la rispondenza con quanto progettato e attuare tempestivamente azioni correttive. All’inizio dell’azione formativa vengono eseguite le seguenti attività:

  • verifica effettive presenze dei partecipanti comunicando eventuali differenze al fine di aggiornare l’elenco dei partecipanti;
  • delucidazione ai partecipanti in merito al programma, ai contenuti e obiettivi di apprendimento;
  • rilevazione di aspettative e motivazioni, al fine di accertare il loro grado di adesione agli obiettivi formativi;
  • quando previsto in fase di progettazione, verifica il possesso da parte dei partecipanti delle competenze richieste come prerequisito per l’ottimale fruizione del servizio.
  • Nel prosieguo del servizio formativo le risorse incaricate eseguono le seguenti attività:
  • verificare la disponibilità e la funzionalità  delle risorse tecniche previste;
  • monitorare costantemente le attività formative, su aspetti quali l’attenzione, il coinvolgimento e la motivazione dei partecipanti e l’evoluzione del processo di apprendimento;
  • rilevare in itinere la reazione dei partecipanti rispetto all’attività formativa svolta fino a quel momento;
  • rilevare in itinere l’apprendimento dei partecipanti relativamente a conoscenze, abilità operative, atteggiamenti/comportamenti, rispetto all’attività formativa svolta fino a quel momento, e la successiva valutazione dei risultati conseguiti;
  • valutare in itinere l’attività svolta al termine di una specifica sequenza significativa di attività, quale quella costituita da ciascun modulo/fase; 

Al termine dell’azione formativa l’attività di controllo prevede:

  • la rilevazione dell’apprendimento dei partecipanti relativamente a conoscenze, abilità operative, atteggiamenti/comportamenti;
  • la rilevazione della reazione dei partecipanti, con particolare riferimento ad aspetti quali il livello di conseguimento degli obiettivi dichiarati, il soddisfacimento delle aspettative, il modo con cui è stata gestita l’attività formativa, l’efficienza dei servizi di supporto, ecc..

Il Responsabile analizza i questionari di reazione compilati dai partecipanti ed esegue una elaborazione statistica da inviare al Responsabile di progetto al fine di valutare gli esiti conseguiti. Qualora non sia stato ritenuto opportuno l'utilizzo del questionario, la rilevazione e la valutazione della reazione vengono eseguite con modalità di interazione/confronto con i partecipanti e attraverso l'utilizzo di specifici strumenti di registrazione definiti in progettazione.

  • Successivamente all’erogazione del servizio formativo l’attività di controllo prevede l’esecuzione delle seguenti attività:
  • la rilevazione del trasferimento degli apprendimenti nella situazione di lavoro, con particolare riferimento ad aspetti quali il trasferimento di abilità e atteggiamenti/comportamenti appresi durante l’attività formativa, e la valutazione degli esiti.
  • la rilevazione dei risultati per il beneficiario, con particolare riferimento agli effetti del miglioramento prodotto dall’attività formativa e/o del grado di positività con cui l’utente percepisce i risultati conseguiti dalla formazione, e la valutazione degli esiti.

Fattori di qualità

Indicatori

Standard di qualità

Strumenti di verifica

Comunicazione erogatore/beneficiario

Numero giorni di preavviso dell’evento

Non meno di 3 giorni di preavviso

Rilevazione dai documenti

Reclami scritti

Numero giorni per risposta a beneficiario

Non più di 15 giorni per la risposta scritta

Rilevazione dai documenti

 

Risorse utilizzate
Il CPT dispone di personale qualificato e competente, di aule e laboratori attrezzati, di risorse informatiche all’adeguate alle necessità dei servizi formativi.

Fattori di qualità

Indicatori

Standard di qualità

Strumenti di verifica

Esperienza docenti

Anni di attività

Almeno 3 anni

Rilevazione dai documenti

Competenza esperti

Anni di esperienza

Almeno 3 anni

Rilevazione dai documenti

Hardware

Anni di anzianità sul mercato

Prodotto non più di 8 anni prima del corso

Dotazione dei laboratori

 

Soddisfazione dell’utenza
Il CPT raccoglie e analizza i dati per stabilire l’adeguatezza e l’efficacia del servizio formativo e per ottenere informazioni relative:

  • alla soddisfazione dei beneficiari;
  • alle caratteristiche dei processi operativi;
  • ai servizi erogati e alla loro gestione;
  • alla capacità dei fornitori.

Mediante l’analisi dei dati si individuano gli interventi per possibili miglioramenti e per mantenere il sistema gestionale conforme alle aspettative. La valutazione viene effettuata mediante:

  • dati numerici, raffrontati agli obiettivi;
  • raffronti in %;
  • rappresentazione grafica dei risultati acquisiti nei vari periodi di osservazione, raffrontati agli obiettivi;

Fattori di qualità

Indicatori

Standard di qualità

Strumenti di verifica

Rispondenza dei requisiti alle attese del beneficiario

Percentuale di risposte positive a specifiche domande

Rispondenza non inferiore al 60%

Apposito questionario

Percezione della cortesia del personale

Percentuale di risposte positive a specifiche domande

Percezione positiva non inferiore a 60%

Apposito questionario

Percezione della professionalità del personale

Percentuale di risposte positive a specifiche domande

Percezione positiva non inferiore a 70%

Apposito questionario

Percezione complessiva sulla efficacia delle comunicazioni

Percentuale di risposte positive a specifiche domande

Percezione positiva non inferiore a 70%

Apposito questionario

 

Il CPT si impegna ad esaminare, con la massima attenzione e tempestività, i suggerimenti, le richieste di informazione e gli eventuali reclami ricevuti dai beneficiari dei propri corsi di formazione, in relazione agli indicatori contenuti nella presente Carta della Qualità. Le segnalazioni potranno essere inoltrate per posta,  fax, via e-mail, direttamente al Responsabile del Corso di Formazione. I beneficiari sono invitati a fornire ogni informazione utile per un puntuale riscontro di quanto segnalato. In occasione del Riesame di Direzione, il Presidente provvede a confermare o revisionare il presente documento sulla base del rispetto o meno degli standard prefissati e/o a garanzia e tutela dei committenti e beneficiari. La diffusione del presente documento sarà certificata tramite firma per ricevuta da parte di ogni beneficiario.

 

Macerata, 29/01/2024                                                   

                                                        

Art. 1 Costituzione
Ai sensi dell'art. 36 e seguenti del Codice Civile e dell'allegato H del C.C.N.L. 5 luglio 1995 è costituito L'Ente Comitato paritetico per la sicurezza e la formazione in edilizia della provincia di Macerata.

 

L'Ente non ha scopo di lucro. L'Ente è lo strumento per il perseguimento dei fini istituzionali previsti dal presente statuto e dai contratti ed accordi collettivi stipulati fra ANCE, INTERSIND e le Federazioni Nazionali dei lavoratori (FENEAL-UIL, FILCA-CISL e FILLEA-CGIL) nonché, fra Assindustria Macerata – Sezione dei Costruttori della Provincia di Macerata e la FENEAL UIL, la FILCA CISL e la FILLEA CGIL della provincia di Macerata. L'Ente costituisce per l'edilizia l'organismo paritetico di cui all'art. 20 del Decreto Legislativo 19.09.1994 n. 626 e successive modifiche e integrazioni nonché ai sensi dei decreti ministeriali del 07.05.1997 e del 06.08.1997.

 

Art. 2 Partecipazione al sistema sicurezza e formativo edile
L'Ente fa parte, da un lato, del sistema di sicurezza nazionale paritetico di categoria coordinato dalla Commissione Nazionale Paritetica per la prevenzione infortuni, l'igiene e l'ambiente del lavoro, e dall'altro, del sistema formativo nazionale paritetico di categoria coordinato dal FORMEDIL, secondo quanto previsto dai contratti ed accordi collettivi di cui all'art. 1 del presente statuto.

 

Art. 3 Scopi statutari
L'Ente ha per scopo lo studio dei problemi generali e specifici inerenti alla prevenzione degli infortuni, all'igiene del lavoro ed in genere al miglioramento dell'ambiente di lavoro, formulando proposte e suggerimenti e promuovendo o partecipando ad idonee iniziative.
Ha per fini istituzionali la promozione, l'organizzazione e l'attuazione di iniziative di prima formazione per i giovani che entrano nel settore, iniziative di formazione continua; qualificazione e riqualificazione, specializzazione e aggiornamento per gli operai, impiegati e quadri.

 

 

Art. 4 Attività dell'Ente
Per realizzare gli scopi ed i fini di cui al precedente articolo, l'ente:
1. Si avvale:

Della propria struttura tecnica;
Delle altre strutture paritetiche costituite ai sensi del vigente C.C.N.L. dell'edilizia, stipulato tra le parti di cui all'art. 1;
Di soggetti pubblici o privati competenti in materia;

2. Suggerisce l'adozione di iniziative dirette:
• Allo svolgimento di corsi di prevenzione per persone preposte all'attuazione della normativa antinfortunistica;
• All'introduzione ed allo sviluppo dell'insegnamento delle discipline prevenzionali nell'ambito della formazione professionale per i mestieri dell'edilizia;
• All'attuazione di interventi informativi e formativi in materia di sicurezza e salute per le maestranze edili, i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, i responsabili del servizio di prevenzione e protezione e, nonché i coordinatori per la sicurezza;
• All'attuazione di interventi formativi per giovani inoccupati o disoccupati da avviare al lavoro nel settore, ivi compresi i lavoratori extracomunitari, giovani neodiplomati e neolaureati, giovani titolari di contratti di apprendistato o formazione lavoro, personale dipendente di imprese, manodopera femminile, lavoratori in mobilità;

3. Promuove iniziative per la diffusione anche nei luoghi di lavoro di materiale e di propaganda sui temi della sicurezza, della salute e della formazione.

4. Si avvale delle segnalazioni riguardanti i problemi della prevenzione, dell'igiene e delle condizioni ambientali nei cantieri e negli stabilimenti, che potranno essere effettuate da ciascuna delle Organizzazioni rappresentanti dell'Enti, delle rappresentanze sindacali unitarie, dai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, dai datori di lavoro o dai lavoratori;

5. Esercita, con le procedure di cui al successivo art. 16, ogni opportuno intervento nei luoghi di lavoro per favorire l'attuazione delle norme di legge sugli apprestamenti e le misure prevenzionali e sull'igiene del lavoro, nonché sulle condizioni ambientali in genere, avvalendosi allo scopo di tecnici professionalmente qualificati;

6. Inoltre:

Svolge i compiti di conciliazione delle controversie di cui all'art. 20 del decreto legislativo del 19 settembre 1994 n. 626;
Svolge funzioni di orientamento e di promozione di iniziative formative nei confronti dei lavoratori, fornendo consulenze alle imprese e organizzando anche attività formative specifiche su richiesta delle stesse;
Provvede alla istituzione e conservazione di un "elenco" dei nominativi dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, eletti o designati nel territorio di competenza dell'Ente;
Certifica, in funzione di norme di legge vigenti, la formazione dei coordinatori per la sicurezza.

 

 

Art. 5 Sede e durata
L'Ente ha sede a Macerata. La durata dell'Ente è indeterminata nel tempo.

 

 

Art. 6 Rappresentanza legale
La rappresentanza legale dell'Ente spetta al Presidente del Consiglio di Amministrazione.

 

 

Art. 7 Composizione del Consiglio di Amministrazione
L'Ente è amministrato da un Consiglio di Amministrazione composto di 6 membri designati pariteticamente:

3 dall'Associazione territoriale dei datori di lavoro di cui all'art. 1 e 3 dalle Organizzazioni territoriali dei lavoratori di cui all'art. 1.

I membri del Consiglio di Amministrazione durano in carica 3 anni e possono essere confermati; è però data facoltà alle Organizzazioni designate di provvedere alla loro sostituzione anche prima dello scadere del mandato. I membri del Consiglio nominati in sostituzione di quelli eventualmente cessati, per qualunque causa, prima della scadenza del mandato, restano in carica fino a quando vi sarebbero rimasti i membri che hanno sostituito.

Tutte le cariche sono gratuite.

 

 

Art. 8 Presidente, Vicepresidente e Comitato di Presidenza
Uno dei rappresentanti nominati dall'Organizzazione dei datori di lavoro di cui all'art. 1 assume, su designazione della stessa Organizzazione, la carica di Presidente ed uno dei rappresentanti nominati dalle Organizzazione dei lavoratori stipulanti assume, su designazione delle stesse Organizzazioni, la carica di Vicepresidente.

Il Presidente ed il Vicepresidente possono delegare per iscritto le funzioni, in parte o integralmente, in caso di impedimento, ad altro membro del Consiglio di Amministrazione fra quelli designati, rispettivamente, dall'Associazione Costruttori edili o dalle Organizzazioni dei lavoratori.

Il Presidente ed il Vicepresidente costituiscono il Comitato di Presidenza; il Presidente come specificato all'art. 6, ha la rappresentanza legale dell'Ente.

Il Comitato di Presidenza è delegato dal Consiglio di Amministrazione a:

curare l'attuazione delle deliberazioni del Consiglio di Amministrazione seguendone l'esecuzione;
intrattenere rapporti con i terzi a nome dell'Ente;
proporre al Consiglio di Amministrazione la ratifica della nomina del Segretario di cui al successivo art. 12;
proporre al Consiglio di Amministrazione la nomina dei tecnici;
predisporre il piano previsionale delle entrate e delle uscite nonché il bilancio consuntivo, da sottoporre al Consiglio di Amministrazione.

Il Comitato di Presidenza inoltre gestisce sulla base degli indirizzi del Consiglio di Amministrazione le risorse finanziarie dell'Ente con firma congiunta, con potere di nominare procuratori scelti tra i componenti del Consiglio di Amministrazione.

Per la durata del Comitato di Presidenza valgono le disposizioni previste dall'art.7 per il Consiglio di Amministrazione.

 

 

Art. 9 Convocazione ed attività del Consiglio di Ammministrazione
Il Consiglio di Amministrazione si riunisce di norma una volta ogni 3 mesi e in via straordinaria ogni qualvolta sia richiesto dal Presidente, dal Vicepresidente o da almetno tre membri del Consiglio di Amministrazione stesso.

Ove le riunioni non siano preventivamente programmate, la convocazione del Consiglio di Amministrazione è fatta mediante avviso scritto da recapitarsi almeno 7 giorni prima di quello fissato per la riunione, ovvero, in caso di urgenza, mediante tempestivo preavviso.

Alle riunioni del Consiglio di Amministrazione partecipa, di norma, il Segretario.

Il Consiglio di Amministrazione ha il compito di:

• definire e deliberare i programmi di attività
• approvare il piano previsionale delle entrate e delle uscite dell'Ente nel quale sono inseriti i programmi delle attività formative
• approvare il bilancio consuntivo, che scade il 30 settembre di ogni anno
• verificare il funzionamento della struttura operativa dell'Ente, predisponendo gli opportuni adeguamenti
• deliberare sui rapporti di collaborazione necessari al perseguimento dei fini istituzionali
• nominare il Segretario di cui al successivo art. 12, su proposta del Comitato di Presidenza
• definire i criteri per la scelta di tecnici professionalmente qualificati e ratificarne la nomina
• proporre ogni utile iniziativa volta a favorire la diffusione della sicurezza e della formazione in edilizia in conformità degli scopi individuati dalle parti sociali.

 

 

Art. 10 Validità delle riunioni del Consiglio di Amministrazione
Per la validità delle riunioni del Consiglio di Amministrazione e delle deliberazioni relative è necessaria la presenza di almeno metà più uno dei componenti.

Ciascun membro ha diritto ad un voto. Le deliberazioni sono assunte a maggioranza assoluta dei voti. Delle adunanze viene redatto il verbale dal Segretario o in assenza da un incaricato dal Presidente. Il verbale è approvato dal Consiglio di Amministrazione e sottoscritto dal Presidente e Vicepresidente.

 

 

Art. 11 Bilanci dell'Ente
L'esercizio dell'Ente ha decorrenza dal 1° ottobre di ciascun anno e termina al 30 settembre dell'anno successivo. Al fine di ogni esercizio il Comitato di Presidenza predispone il bilancio consuntivo in conformità alle norme contrattuali, da approvarsi da parte del Consiglio di Amministrazione entro sei mesi dalla chiusura dell'esercizio. Entro lo stesso termine deve essere approvato il piano previsionale delle entrate e delle uscite per l'esercizio successivo, correlato alle previsioni e programmazioni delle attività.

Nel periodo intercorrente tra il 1 ottobre di ogni anno e la data di approvazione del piano previsionale delle entrate e delle uscite relativo all'esercizio in corso, si provvede alla gestione economico-finanziaria dell'Ente, in via provvisoria, sulla base del piano previsionale approvato per l'esercizio precedente.

Almeno due mesi prima della scadenza del termine di cui ai commi secondo e terzo, il piano previsionale delle entrate e delle uscite deve essere predisposto in forma analitca dal Comitato di Presidenza e trasmesso alle Organizzazioni territoriali di cui all'art. 1 nonché alla Commissione paritetica nazionale per la prevenzione infortuni, igiene ed ambiente di lavoro. Nella compilazione del piano previsionale delle entrate e delle uscite del bilancio consuntivo deve essere seguito lo schema unico la cui determinazione è di competenza delle Associazioni Nazionali di cui all'art. 1.

 

 

Art. 12 Il Segretario
Le Organizzazioni territoriali di cui all'art. 1 possono provvedere alla designazione del Segretario sulla base di una selezione collegata esclusivamente a criteri di professionalità.

 

 

Art. 13 Entrate
Le entrate del Comitato sono costituite da:

Contributi stabiliti dai contratti e dagli accordi nazionali stipulati dalle Associazioni di cui all'art. 1 e nell'ambito di questi dagli accordi stipulati tra le Organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori della provincia di Macerata ad esse aderenti;
Interessi attivi su predetti contributi;
Sanzioni per ritardato pagamento dei contributi di cui alla lettera a. ;
Somme riscosse per lasciti, donazioni, elargizioni ed in genere per atti di liberalità o per qualsiasi altro titolo ordinario e straordinario riguardante la gestione dell'Ente;
Finanziamenti e sovvenzioni di Ministeri, Pubbliche Amministrazioni, Enti Pubblici e Privati nazionali e internazionali.

 

 

Art. 14 Patrimonio Sociale
Il Patrimonio sociale è costituito:

Dai beni mobili e immobili che per acquisti lasciti donazioni e per qualsiasi altro titolo vengono in proprietà dell'Ente;
Dagli avanzi di gestione e dalle sommme destinate a formare speciale riserve di accantonamenti;
Dalle somme che per qualsiasi titolo, previe le eventuali autorizzazione di legge, sono destinate ad entrare nel patrimonio dell'Ente.

 

 

Art. 15 Controversie
Qualsiasi controversia inerente all'interpretazione e all'applicazione del presente Statuto è deferita all'esame delle Organizzazioni territoriali di cui all'art. 1

In caso di mancato accordo fra le stesse, la controversia è rimessa alle predette Associazioni nazionali di cui all'art.1 che decidono in via definitiva.

Art. 16 Intervento sui luoghi di lavoro ai fini dell'igiene e della sicurezza
Per l'attività di cui al punto 5 dell'art. 4, il Consiglio di Amministrazione determina le modalità concrete di svolgimento delle attività di cui sopra compatibilmente con le disponibilità finanziarie dell'Ente. Esso può altresì stabilire i modi degli eventuali interventi di emergenza dell'Ente per i casi di particolare gravità.

Le attività suddette sono disciplinate, in via prioritaria, come segue:

• Su espressa richiesta delle imprese aderenti o dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, il Comitato di Presidenza programma l'effettuazione di visite dei tecnici finalizzate a fornire valutazioni e supporto alle imprese medesime e ai suddetti rappresentanti su specifiche misure di prevenzione e concretamente da adottarsi nel singolo luogo di lavoro;

• Il Consiglio di Amministrazione, tenuto conto delle risorse organizzative in possesso dell'Ente, può programmare in via autonoma l'effettuazione da parte dei tecnici di visite ai luoghi di lavoro. Le visite sono disposte normalmente con criteri di territorialità o di tipologia produttiva. L'effettuazione del programma è autorizzata dal Comitato di Presidenza. Il Segretario dà comunicazione preventiva dei programmi di visite disposte dal Consiglio di Amministrazione ai titolari o legali rappresentanti delle imprese e ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza cui fanno capo i luoghi di lavoro;

• Il tecnico incaricato della visita ha il compito di fornire chiarimenti e consigli al rappresentante dell'impresa ed ai lavoratori e/o loro rappresentanti nonché di impartire immediatamente le istruzioni ritenute più opportune,indicandone i tempi di attuazione, e di riferire tempestivamente al Segretario. Ove possibile, allo scadere dei predetti termini, è effettuata una seconda visita allo scopo di accertare l'attuazione delle misure suggerite. Sulla relazione dei tecnici, il Comitato di Presidenza, al quale compete valutare le comunicazioni da fornire al riguardo al Consiglio di Amministrazione, è informato tramite il Segretario. Ove risulti che le istruzioni fornite e gli interventi effettuati non hanno sortito esito, il Consiglio di Amministrazione ne dispone la segnalazione alle Organizzazioni territoriali di cui all'art.1 per le iniziative del caso. Le procedure di cui sopra non esonerano le imprese da eventuali loro responsabilità penali, ne le esimono da dare applicazione alle disposizioni o prescrizioni che fossero ad esse impartite dai competenti Organi ispettivi o di controllo previsti dalla legge.

 

 

Art. 17 Il Segreto d'Ufficio
I membri del Consiglio di Amministrazione e ogni altra persona che partecipi alle riunioni dell'Ente, nonché i tecnici di cui all'art. 4 punto 5 ed il personale dell'ente medesimo, sono tenuti a rispettare il segreto d'ufficio e, se previsto, nel rispetto della L. 675/1996.

 

 

Art. 18 Collegio dei Sindaci Revisori

• COMPOSIZIONE
Il Collegio dei Sindaci Revisori è composto di tre membri designati rispettivamente: uno dal Collegio dei Costruttori Edili della Provincia di Macerata; uno dalle Organizzazioni Sindacali dei lavoratori in accordo tra loro e il terzo, che presiede il Collegio, di comune accordo tra tutte le Organizzazioni territoriali di cui all'art.1.

I membri del collegio sindacale designati dalle Organizzazioni territoriali competenti devono essere scelti tra gli iscritti nell'Albo dei ragioneri collegiati, oppure nell'Albo dei dottori commercialisti, oppure nel registro dei Revisori contabili. Il Presidente del Collegio deve essere iscritto nel ruolo dei Revisori Ufficiali dei conti o nel Registro dei Revisori Contabili. In mancanza dell'accordo, la designazione è fatta dal Presidente del Tribunale.

COMPENSI
Ai Sindaci è corrisposto un compenso annuo, i cui ammontare viene fissato di anno in anno dal Consiglio di Amministrazione in sede di approvazione del bilancio preventivo.

DURATA
I Sindaci durano in carica un triennio e possono essere riconfermati.

ATTRIBUZIONI
I Sindaci Revisori esercitano le attribuzioni e hanno i doveri di cui agli artt. 2403, 2404 e 2407 del codice civile, in quanto applicabili. Essi devono riferire subito dopo il Consiglio di Amministrazione le eventuali irregolarità riscontrate durante l'esercizio delle loro mansioni. Il Collegio dei Sindaci Revisori esamina i bilanci consuntivi dell'Ente per controllarne la rispondenza con i registri contabili. Esso si riunisce ordinariamente una volta al semestre ed ogni qualvolta il Presidente del Collegio dei Sindaci Revisori lo ritenga opportuno ovvero quando uno dei Sindaci ne faccia richiesta.

La convocazione è fatta senza alcuna formalità di procedura. I Sindaci Revisori partecipano alle riunioni del Consiglio di Amministrazione senza voto deliberativo.

 

 

Art. 19 Personale dell'Ente
L'assunzione del personale dell'Ente è decisa dal Consiglio di Amministrazione, su proposta deel Comitato di Presidenza, sulla base di una selezione collegata esclusivamente a criteri di professionalità. Al personale dell'Ente deve essere assicurato un trattamento conforme alla normativa vigente, tenuti presenti i contratti collettivi di lavoro vigenti per la categoria edile. Il trattamento economico e normativo del personale dell'Ente è stabilito dal Comitato di Presidenza nell'ambito delle direttive deliberate dal Consiglio di Amministrazione.

 

 

Art. 20 Liquidazione
La messa in liquidazione dell'Ente è disposta con accordo tra le Organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori di cui all'art.1, su conforme decisione congiunta delle Associazioni Nazionali, sentito il parere della Commissione Nazionale paritetica per la prevenzione infortuni, l'igiene e l'ambiente di lavoro. Nell'ipotesi di messa in liquidazione, le Organizzazioni territoriali di cui al comma precedente provvederanno alla nomina di uno o più liquidatori. Trascorsi i sei mesi dalla data di messa in liquidazione, provvederà in difetto il Presidente del Tribunale competente per la circoscrizione terrritoriale. Le Organizzazioni predette determinano, all'atto della messa in liquidazione dell'Ente i compiti del o dei liquidatori e successivamente ne ratificano l'operato.

 

 

Art. 21 Modifiche dello Statuto dell'Ente
Le modifiche dello Statuto sono approvate dalle Organizzazioni Territoriali dei datori di lavoro e dei lavoratori di cui all'art. 1, sentito il parere del Consiglio di Amministrazione e della Commissione nazionale paritetica per la prevenzione infortuni, l'igiene e l'ambiente di lavoro.

 

Macerata, li 16 Novembre 2009

Il C.P.T. Comitato Paritetico Territoriale per la sicurezza e la formazione in edilizia di Macerata è un ente senza scopo di lucro, costituito il 06/05/1998 con accordo tra la Sezione Costruttori Edili aderente all'Associazione Industriali e le organizzazioni sindacali dei lavoratori edili (FILCA Cisl, FILLEA-Cgil e FeNeAL-Uil). L'Ente viene costituito ai sensi dell'art 36 e seguenti del Codice Civile, dell'allegato H del C.C.N.L. 5 Luglio 1995 e dell'art. 20 del Decreto Legislativo 626/94 e successive modifiche e integrazioni nonché ai sensi dei decreti ministeriali del 07/05/1997 e del 06/08/1997.

Nasce per promuovere e divulgare la cultura antinfortunistica, la sicurezza e la formazione professionale nel settore edile ed il suo finanziamento, previsto dalle norme contrattuali, avviene attraverso il contributo delle imprese iscritte alla Cassa Edile nella misura del 1% del monte salari. Il Comitato non ha carattere ispettivo ed intende instaurare con le imprese un rapporto collaborativo facendosi carico delle problematiche legate alla sicurezza del lavoro, alla prevenzione degli infortuni, alla necessità di avere manodopera qualificata, offrendo quelle "opportunità" in termini di risorse che sono proprie dell'Ente e riservate alle imprese iscritte alla Cassa Edile.

 

E' comprensibile che la mancanza di formazione e informazione sui rischi legati al comparto delle costruzioni risieda nella particolarità del settore che, come e' noto, e' caratterizzato da una normativa complessa ed in continua evoluzione, da lavorazioni molto diverse fra di loro e con specificità spesso uniche quali la provvisorietà logistica dei cantieri, la necessità di lavorare all'aperto e l'estrema diversificazione dei materiali e dei prodotti finiti.Determinante è anche la complessa organizzazione del lavoro che spesso vede la contemporanea presenza di più imprese e di lavoratori con diverse professionalità, lavori in subappalto, operatori per conto terzi ......, per questi motivi le principali direzioni lungo le quali si articola l'attività del C.P.T. sono la formazione, l'informazione e la consulenza alle imprese, sia per quanto attiene agli adempimenti cosiddetti obbligatori sia per quanto attiene alla crescita dell'impresa in termini di qualità e professionalità. Sensibilizzare, informare, formare e responsabilizzare sono tutte azioni volte a creare una nuova cultura che se pur recepita dai giovani imprenditori, è ostacolata da alcune prassi consolidate e dal concetto di guadagno che spesso prevale su molte impostazioni di cantiere e di lavoro sicuro.

 

Elevare il livello di consapevolezza di tutti gli operatori e diffondere l'interesse per il lavoro è l'unico metodo serio per qualificare le risorse umane, ridurre gli infortuni sul lavoro e aumentare l'affidabilità e la competitività dell'impresa stessa. Nonostante il continuo incremento della sicurezza meccanica, delle attrezzature e delle tecnologie impiegate, gli incidenti non diminuiscono. Un gran numero di lavoratori entrano in cantiere in maniera spesso piuttosto improvvisata senza una visione complessiva e ampia del lavoro, inserendosi in un turn-over di mansioni e ruoli.